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Non è un prodotto anche questo?

Il marketing (quasi) dal basso, al supermercato

7 commenti

Entriamo oggi in un punto vendita Carrefour Express, ovvero il gruppo di negozi “locali” del colosso della GDO, quelli più piccoli e localizzati in quartieri con alta densità.
Prima dell’acquisizione del gruppo GS erano i negozi a marchio DìPerDì.

In ogni caso questi negozi mirano ovviamente ad una clientela locale, di persone che non si spostano in auto e che quindi non vanno a fare la spesa al centro commerciale vicino l’ufficio, e che magari rinunciano ad un po’ di convenienza per avere più tranquillità. Frequentandoli si notano anche infatti molti anziani.

Proprio per venire incontro a questa clientela quasi tutti questi negozi offrono un servizio di consegna della spesa a casa, in modo da evitare ai clienti di affaticarsi e stare più tranquilli.
Vediamo come il negozio pubblicizza la cosa:

La spesa a casa te la portiamo noi! Gratis!

La spesa a casa te la portiamo noi! Gratis!

Ovviamente il punto chiave è la scritta GRATIS! in rosso e ben visibile, la descrizione dell’offerta e le solite righe piccole con i vari termini del servizio.
Ma vorrei focalizzarmi sul disegno, lì è il vero capolavoro.

Il manifesto ci dice che la spesa a casa ce la porta un tizio visibilmente ubriaco (naso rosso), incazzato nero (espressione infastidita) e con evidenti problemi di miopia (occhi a fessuretta).

Ma voi vi fareste portare le uova da uno così?? 😀

Una busta grazie…

Federico

Autore: Federico

Hope for the best, plan for the worst.

7 thoughts on “Il marketing (quasi) dal basso, al supermercato

  1. Le uova magari no, ma il fustino del detersivo o le bottiglie di aranciata (che pesano!) perché no? E forse che questo è il modo più usuale di usare il servizio, da qui la faccia un po’ scocciata del commesso.

    • E che le uova le deve portare la povera vecchietta? E se si accartoccia sulle scale poi la crostata al nipotino come la fa? 🙂
      Secondo me il commesso è incazzato perché la suddetta vecchietta non da manco dieci centesimi di mancia… ehhe

  2. Secondo me la vecchietta come dici tu fa moooolto più caso al “GRATIS” che al tipo col naso rosso e incazzato…Cmq complimenti a chi l’ha disegnata!!! A meno che abbia preso una clip art sparsa nel web…

  3. Direi che la comunicazione è frutto quantomeno di improvvisazione .
    Che il disegno provenga da una raccolta di clipart e probabilissimo .
    Il punto vero è che si parla di cura del cliente e di customer Service e poi si usa ancora la parola GRATIS come una clava per colpire il consumatore a tradimento.
    Tuttavia , come argomenta bene Dan Ariely in “Prevedibilmente Irrazionale” , la parola GRATIS, ha una attrattiva che prescinde dal nostro controllo razionale e ci spinge inevitabilmente all’acquisto.

  4. Pingback: Il marketing dal basso, in banca « Marketing Consumer – Il consumatore del marketing

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