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Il marketing dal basso, ancora su Facebook

Torniamo a parlare della serie marketing dal basso e torniamo, ancora una volta, ad analizzare una campagna pubblicitaria su Facebook.

Stavolta mi è comparsa questa offerta:

top eleven

Ora, ok usare Facebook per fare le offerte, ok spendere soldi per la sponsorizzazione, ma CIMA UNDICI?

Almeno traducete bene il vostro nome! 😀

Federico


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Il marketing dal basso, su Facebook

Torna la serie del marketing dal basso, stavolta con un titolo che sembra contraddittorio.

Sia perché ho sempre riportato esempi on the road, sia perché l’uso dei social media dovrebbe essere comunque un’evoluzione rispetto a tecniche di marketing un po’ più “caserecce”.

Invece, sull’app di Facebook tra la (tanta, troppa) pubblicità che compare, è arrivata questa perla:

Il marketing dal basso, su Facebook

Ammettetelo, è fantastica.

La Bottega delle Bontà ha, molto apprezzabilmente, capito l’importanza di farsi pubblicità anche su social network (e Facebook offre una piattaforma pubblicitaria importante, magari ne riparlerò).
Ha quindi preparato l’annuncio puntando sulla spedizione gratuita, che è sempre una scelta valida anche se non capisco perché ancora qualcuno si ostini a mettere questo balzello in modo palese, invece che affogarlo nei costi del prodotto… ma tant’è.

Poi però, dovendo aggiungere un’immagine alla campagna pubblicitaria, c’è la vera chicca: la foto del buono sconto analogico!

Non penso sia stato fatto con intenzione, però la cosa colpisce davvero perché lega un modo di farsi pubblicità più o meno innovativo al vecchio e caro talloncino di cartone dato ai clienti più fedeli. Quello che magari prima dei saldi veniva spedito per posta per convincere gli affezionati frequentatori a farsi un giretto nel negozio prima dell’apertura ufficiale degli sconti.

Insomma, una commistione di vecchio e nuovo che risulta però simpatica e sicuramente è indice di grande volontà di innovazione da parte di chi magari, vuoi la crisi vuoi l’intenzione di ampliare le vendite, si affaccia per la prima volta ai nuovi media e alle nuove modalità di comunicazione.

Federico


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Il marketing (quasi) dal basso, al supermercato

Entriamo oggi in un punto vendita Carrefour Express, ovvero il gruppo di negozi “locali” del colosso della GDO, quelli più piccoli e localizzati in quartieri con alta densità.
Prima dell’acquisizione del gruppo GS erano i negozi a marchio DìPerDì.

In ogni caso questi negozi mirano ovviamente ad una clientela locale, di persone che non si spostano in auto e che quindi non vanno a fare la spesa al centro commerciale vicino l’ufficio, e che magari rinunciano ad un po’ di convenienza per avere più tranquillità. Frequentandoli si notano anche infatti molti anziani.

Proprio per venire incontro a questa clientela quasi tutti questi negozi offrono un servizio di consegna della spesa a casa, in modo da evitare ai clienti di affaticarsi e stare più tranquilli.
Vediamo come il negozio pubblicizza la cosa:

La spesa a casa te la portiamo noi! Gratis!

La spesa a casa te la portiamo noi! Gratis!

Ovviamente il punto chiave è la scritta GRATIS! in rosso e ben visibile, la descrizione dell’offerta e le solite righe piccole con i vari termini del servizio.
Ma vorrei focalizzarmi sul disegno, lì è il vero capolavoro.

Il manifesto ci dice che la spesa a casa ce la porta un tizio visibilmente ubriaco (naso rosso), incazzato nero (espressione infastidita) e con evidenti problemi di miopia (occhi a fessuretta).

Ma voi vi fareste portare le uova da uno così?? 😀

Una busta grazie…

Federico