Marketing Consumer

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Il marketing (sbagliato) dal basso, in pizzeria

Bentornati su Marketing Consumer.

Durante la pausa estiva (in cui ho seguito i consigli di WeekendOut.it) non ho potuto esimermi dal fotografare questo fantastico esempio di come non mandare un buon messaggio ai propri clienti.

Davanti una pizzeria di una nota località lacustre ho visto infatti questo cartellone:

pizze a scelta

Ora per carità, voi direte  che magari esagero… però cavolo grazie di avermi dato la scelta della pizza!

Sicuramente l’ingenuità fa sorridere, però è evidente come sia in questo caso eccessiva.
Sarebbe bastato il solito menù turistico, magari qualche offerta speciale. Ma da qui a concedere al cliente l’unica possibilità che ha, ovvero scegliere, mi sembra davvero un po’ troppo!

Rimanete sintonizzati, tra qualche giorno l’esito di una ricerca a cui sto lavorando da un po’, e verrà pubblicata in crosspost con Glamis on Security!

Federico


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La birra Bavaria e l’importanza del colore nel brand

Fa caldo, fa molto caldo.

Quindi perché non partire da una bella birra rinfrescante, e allo stesso tempo cogliere l’occasione per parlare di marketing?

La birra in questione è la Bavaria, una delle principali birre europee indipendenti.

Per indipendenti intendo non legata a grandi gruppi multinazionali (come ad esempio Heineken o AB-InBev), ma ancora controllata dalla famiglia olandese che ha fondato il marchio.

Tornado al case study, la Bavaria recentemente ha iniziato una campagna, intitolata Out of the Blue.

Bavaria Out of the Blue

La campagna ha come obiettivo pubblicizzare il cambio del brand color, da un classico verde (tipico di moltissime birre) ad un insolito e originale blu!

In pratica sono passati da cosìBavaria old green bottlea così  Bavaria new Out of the Blue Bottle

A dire il vero il blu era già presente nel marchio, ma la bottiglia risultava abbastanza classica nella sua fattura. E si sa che il troppo classicismo porta spesso all’anonimato.

La scelta invece è stata molto coraggiosa, sia perché si è scelto un colore che non ha immediata aderenza al prodotto-birra, sia perché si è comunque ridisegnata un’etichetta storica per rilanciare il marchio anche dal lato, permettetemi di dirlo, modaiolo.

L’iniziativa è stata molto interessante in particolare dal lato della comunicazione e in particolare per il rilancio del marchio in Italia, c’è una pagina Facebook per l’iniziativa, concorsi a tema e anche iniziative più o meno virali, come queste (cliccate per ingrandire):

Bavaria guerrilla marketing a Torino Bavaria guerrilla marketing a Roma

Insomma l’impegno è stato molto forte, come del resto è necessario per un restyling e rilancio di un brand.
Anche lato affissioni classiche devo dire di averne viste davvero molte qui a Roma, sia per strada che nei punti vendita.

Veniamo al punto quindi, perché il caso Bavaria è così interessante?

Perché è importante il colore di un brand?

Ovviamente la risposta principale è che i colori sono importanti. Sono importanti perché riescono a comunicarci in modo immediato, quasi naturale, delle sensazioni positive o negative, piacevoli o spiacevoli, rilassanti o eccitanti. Ed è soprattutto un modo diretto per arrivare al consumatore, senza bisogno di inventarsi slogan efficaci, o campagne shock.

Lo studio dei colori nel design di un brand è quindi una fase essenziale per garantire un corretto posizionamento del marchio, per cogliere il target giusto. E ovviamente tutti i colori sono diversi da loro, sia per quello che vogliono rappresentare sia per il messaggio che comunicano.

Ci sono molti articoli che trattano questo argomento ma questo ottimo post di SeoSmarty mi sembra uno dei più chiari. La tabella, in parte ripresa da questo articolo di entrepreneur.com, mostra subito i vari colori, e cosa rappresentano. Dico subito che l’analisi che loro fanno è legata al colore del sito web, ma non cambia di molto l’ottica, visto che comunque il sito dovrebbe deve riprendere sempre i colori del marchio, in caso di un prodotto.

Vediamone qualcuno:

Blu È il colore del cielo e del mare calmi, della sicurezza e della fiducia.
Molto usato nelle istituzioni finanziarie (e nelle birre :-)).
Invia un messaggio di stabilità.
Verde È il colore dei soldi, ma anche della tranquillità, della serenità.
La tonalità qui conta e meno il verde è intenso più trasmette calma.
Non per nulla, le bottiglie di birra sono verdi! Che c’è di più rilassante di una birra tra amici?
Giallo È il colore del sole, quindi trasmette ottimismo, energia e positività. Alcune ricerche hanno notato che l’occhio umano vede il giallo vivo prima di altri colori, quindi è indicato per segnalare le offerte.
Bianco È il colore della purezza, della semplicità.
Molto legato quindi ai prodotti sanitari, o che servono a garantire l’igiene.

Ci sono diversi tool online che permettono di fare delle prove di colore, uno dei più carini che ho trovato è Cymbolism, che aiuta i designer proprio a scegliere il colore più adatto per esprimere i sentimenti del proprio messaggio.

Basandosi proprio su Cymbolism, UsabilityPost ha pubblicato un articolo che aggrega qualche brand famoso proprio in base al colore (cliccate per ingrandire):

Usability Post A Guide to Choosing Colors for Your Brand

Come si può vedere, anche marchi che apparentemente non c’entrano nulla fra loro, hanno comunque un colore affine proprio per trasmettere gli stessi valori.
Ulteriori risorse su questo campo sono disponibili in abbondanza, dalla psicologia dei colori al loro simbolismo, sia occidentale che orientale, e in particolare se si elabora progetti cross-culturali.

Tornerò sull’argomento, anche per riprendere, come ulteriore case study, quello che è stato il cambiamento di colore più importante (IMHO) nella storia recente del marketing italiano.
Un indizio? Si è passati dal verde al rosso, anzi, alla rossa

Federico


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Intervista al Consumatore del Marketing!

Mi scuso per il ritardo nell’aggiornamento (ero a fare shopping, naturalmente), ma ho il piacere di segnalarvi che il Consumatore del Marketing è stato intervistato!

Potete leggere tutta l’intervista sul blog dell’amico Marco, l’angolo rotondo, nel post il consumATTORE : quando il cliente ne sa più degli esperti..

Un grandissimo grazie a Marco, e spero che sia una buona lettura per tutti!

Federico